Rita Kersting, Bianco-Valente, 2003

Il duo artistico napoletano Giovanna Bianco e Pino Valente – Bianco-Valente – esplora i modi in cui l'occhio, il cervello e la memoria si mettono in correlazione. Le loro installazioni, i video, i testi e i disegni si ispirano a esperimenti scientifici sulla percezione e trasformano le scoperte sulle sostanze chimiche, strutture di organi di senso e funzionamento del cervello in installazioni sperimentali, essenziali ma artisticamente provocatorie.

La distorsione percettiva, la frammentazione delle immagini e le lunghe catene reattive che un pensiero può innescare sono tipici problemi indagati da Bianco-Valente. Sotto forma di installazioni tecnicamente sofisticate, essi ricostruiscono chimicamente i principi dimostrati di causa-effetto della percezione umana (“Machine is dreaming”, 2001).

Bianco-Valente danno per scontato che in futuro le macchine svilupperanno una coscienza propria e saranno in grado di interagire in maniera spontanea e autonoma con il mondo esterno.

I dualismi corpo-mente e naturale-artificiale sono esaminati nel loro lavoro. Un lavoro in progress che sembra basarsi su questi concetti e accenna a una potenziale infinità di reazioni a catena, consiste in una striscia sottile di carta lunga diversi metri e avvolta in maniera ingarbugliata, su cui Bianco-Valente hanno scritto giorno per giorno pensieri e immagini che si presentavano alla mente.

L'oggetto di carta sistemato in maniera imprecisa ricorda un cervello che incita i visitatori a leggerne alcuni centimetri e a gettare uno sguardo nell'infinito immaginario degli artisti.
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Tratto dal catalogo di "Reisefreiheit" Ed. Neue Kunst in Hamburg 2003

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